Vaccini, Andreoni (SIMIT): «Un’arma insostituibile per la salute pubblica»

L’efficacia storica dei vaccini

«Si calcola che negli ultimi 50 anni ci siano stati più di 150 milioni di persone che sono state salvate grazie ai vaccini». Lo ha sottolineato Massimo Andreoni, Direttore scientifico della SIMIT e tra i responsabili scientifici dell’incontro “Il valore etico e sociale della vaccinazione dalla A alla Z” ospitato nei giorni scorsi presso il Ministero della Salute. A margine dell’evento, organizzato con il contributo non condizionante di Pfizer, Andreoni ha ricordato come la vaccinazione rappresenti «un’arma fondamentale nell’ambito della sanità pubblica». Non solo uno strumento individuale, ma «forse l’arma più importante per difendere non solo i singoli individui, ma l’intera comunità, perché il vaccino oltre a proteggere la singola persona è in grado anche di non far diffondere le malattie e quindi coinvolgere e salvare le persone più fragili che magari non possono vaccinarsi».

L’esitazione vaccinale

Andreoni avverte però che «questo è un momento critico nel quale, a livello internazionale ma soprattutto in Italia, c’è una forte esitazione alla vaccinazione». Dubbi sull’efficacia e timori per i possibili effetti collaterali stanno creando un terreno fertile per la disinformazione. Eppure, ribadisce, «basterebbe guardare quello che è successo nel mondo ed è successo in Italia negli ultimi anni per comprendere come i vaccini sono l’unica arma che ha permesso di debellare le malattie infettive».

Dalla prevenzione delle infezioni alla lotta ai tumori

Il valore dei vaccini va oltre la prevenzione delle malattie infettive. «La possibilità di far scomparire un tumore come il cancro dell’utero in alcuni paesi del mondo attraverso una campagna vaccinale per il papilloma virus è un esempio chiaro di come i vaccini possano essere un’arma insostituibile», afferma Andreoni.

L’innovazione delle nuove piattaforme

Un capitolo cruciale riguarda le nuove tecnologie. «In questo periodo abbiamo una innovazione tecnologica fantastica: la possibilità di avere nuove piattaforme vaccinali, in particolare i vaccini costituiti dall’RNA messaggero». Una rivoluzione, perché «l’antigene che deve in qualche modo immunizzarci nei confronti di una malattia viene prodotto dal nostro organismo, quindi dalle nostre cellule». Una scoperta che «ha già dato risultati fondamentali».

L’esempio del Covid

Andreoni ricorda un dato emblematico: «Nel primo anno di vaccinazione del Covid sono state salvate almeno 15 milioni di persone». Numeri che, secondo il professore, «sono sufficienti per dimostrare l’efficacia di questi interventi».

Un invito a informare e vaccinarsi

Per contrastare esitazioni e paure, serve un impegno condiviso: «Dobbiamo fare molta informazione e formazione perché in questo momento è importante sottolineare una cosa che per la scienza è assodata, ma che nell’opinione pubblica sta creando grandi dubbi». Da qui il suo appello: «Dobbiamo rinnovare l’invito a tutti quanti a vaccinarsi e a dimostrare come i vaccini sono un’arma che non possiamo sostituire in nessun modo nella sanità pubblica».

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